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BlendOS

· 7 minuti di lettura
Piero Proietti
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blendos viene presentato come il solo sistema operativo di cui hai bisogno. Una miscela perfetta di tutte le distribuzioni Linux, applicazioni Android e applicazioni web.

Non è poco, anzi una qualche esagerazione è insita nel discorso ma attrae.

Presentazione

E' un sistema operativo basato su Arch Linux, con un proprio installer derivato da JadeGUI di Crystal Linux, anche questa una distribuzione interessante che, in modo più tradizionale, mira a rendere Arch alla portata di tutti.

La distribuzione, ed è stata per me una scoperta, è realizzata da un quattordicenne.

Per uno come me che ha frequentato questo mondo da ormai più di sessant'anni viene spontaneo chiedersi ma come è possibile, che sorta di genio deve essere questo ragazzo, etc.

Non è neppure la prima volta che Rudra Saraswat sorprende il mondo, gli era già riuscito con Ubuntu Unity Remix, Ubuntu Web Remix e UbuntuEd Remix.

Personalmente delle tre conoscevo solo Ubuntu Web Remix che ho più volte rimasterizzato e saltuariamente utilizzato, credevo fosse un prodotto Ubuntu, lo trovavo un po' troppo pesante ma non immaginavo fosse l'opera di un allora dodicenne.

Può essere installato dalle ISO originali sia con Gnome che con Plasma, in ogni caso avremo un desktop senza troppi fronzoli, funzionale e - abbastanza - stabile.

Sto scrivendo questo articolo dalla versione KDE Plasma ISO alla quale dopo l'installazione ho aggiunto il necessario nodejs e vscode soprattutto utilizzando normalmente pacman.

Già questa però è una sorpresa perchè precedentemente avevo provato alle distribuzioni immutabili, ma avevo avuto qualche difficoltà.

Qui il problema dell'immutabilità di base e della possibilità di aggiungere ulteriori pacchetti è risolto attraverso overlayfs che genera un filesystem scrivibile sovrapposto all'esistente ovviamente READ ONLY.

Leggendo sul progetto ho visto che è in preparazione un tool per integrare - di volta in volta - questo filesystem nel filesystem originale e ricominciare da capo il gioco.

Ho anche letto che è in preparazione uno strumento per la rimasterizzazione del sistema con la possibilità di crearsi delle ISO proprie.

Se questo non basta, blendOS ha anche la possibilità di ospitare al suo interno Ubuntu e Fedora e "liberamente" mixare il tutto installando i pachetti da Arch, Ubuntu e Fedora stesso.

Un po' il mio sogno per eggs: renderlo uno strumento universale di rimasterizzazione. Qua però realizzato ad un livello decisamente più alto: all'interno del sistema operativo stesso.

blendOS

Le novità di Avial

Liberamente tradotto dall'originale.

Maggiori modifiche

Oltre alle applicazioni disponibili nei container, è ora possibile installare le applicazioni direttamente dai repository Arch di sistema e dal repository Chaotic-AUR, sulla base stessa. Questo è estremamente utile se si vuole installare un'applicazione VPN di terze parti, ad esempio, o alcuni driver mancanti.

distrobox è stato sostituito in favore di una nostra implementazione che utilizza direttamente podman, costruito come parte di blend, poiché era impossibile implementare alcune funzionalità menzionate di seguito utilizzando distrobox. Un po' di codice è stato utilizzato da Distrobox in Blend per il supporto dei driver NVIDIA.

Le applicazioni ed i binari installati nei container ora appaiono automaticamente e istantaneamente sul sistema di base, come ci si aspetta da una miscela di distribuzioni.

Dato che probabilmente vi starete chiedendo se ci sono potenziali conflitti tra le distribuzioni e le applicazioni che le compongono, siamo felici di informarvi che abbiamo sviluppato un nuovo sistema basato sulle priorità, che vi permette di controllare quali binari e applicazioni del contenitore devono essere preferiti a quelli degli altri. Tutti i pacchetti di sistema sovrascrivono questo comportamento, per evitare qualsiasi conflitto tra sistema e contenitore.

blendOS segue ora un sistema di flavor e remix, dove i remix sono varianti di blendOS sviluppate dalla comunità. È possibile utilizzare la pagina web ufficiale di compilazione di blendOS per creare e inviare facilmente il proprio remix di blendOS, con un insieme personalizzato di pacchetti (compreso un ambiente desktop o un gestore di finestre a scelta). Una volta approvato, verrà compilato sul server di compilazione di blendOS.

Attualmente sono disponibili due versioni ufficiali: un'edizione GNOME che utilizza GNOME 43.4 e un'edizione KDE Plasma che offre Plasma 5.27. L'edizione GNOME offre un'esperienza pressoché "vanilla", a parte un sistema di raggruppamento automatico basato sul progetto "GNOME Dash Fix", che raggruppa automaticamente le applicazioni appartenenti a diversi sistemi operativi e categorie. Questo comportamento può essere modificato dall'applicazione Impostazioni di blendOS.

Le app Android sono ora supportate in modo immediato (grazie a WayDroid) e possono essere facilmente installate dai vostri app store preferiti, come Aurora Store o F-Droid, e utilizzate proprio come le app native di Linux. Questo è utile anche per gli sviluppatori Android, che possono testare le loro applicazioni attraverso WayDroid in Android Studio, proprio come le normali applicazioni Linux, senza dover ricorrere a un pesante emulatore Android.

È possibile installare o utilizzare le applicazioni web/PWA proprio come le normali applicazioni desktop. È anche possibile inviare le proprie applicazioni al blendOS Web Store.

È possibile installare i pacchetti di sistema utilizzando pacman come in una normale installazione di Arch, compresi i DE, grazie a un sistema di overlay che consente anche di eseguire il rollback alle istantanee esistenti nel caso in cui qualcosa vada storto. In futuro verrà aggiunto anche il supporto per la fusione dell'overlay con il file system principale.

Modifiche minori

I driver NVIDIA sono ora inclusi per impostazione predefinita.

L'ISO ora supporta i sistemi BIOS e UEFI (32 bit e 64 bit).

Abbiamo creato un nuovo framework di installazione, che installa entrambe le versioni ufficiali di blendOS in 3 minuti ciascuna.

Nomi

Daremo ai nostri rilasci nomi di piatti popolari, che rappresentano la miscela perfetta di vari ingredienti unici e complementari, proprio come blendOS rappresenta la combinazione perfetta di varie distro Linux, Android e applicazioni web.

La nostra nuova versione stabile prende il nome dal popolare piatto dell'India meridionale, "Avial", che è un curry di verdure miste preparato con cocco e yogurt. Faremo dei sondaggi per dare un nome alle future versioni ;)

Un ringraziamento speciale a Ray Vermey, moderatore della comunità e responsabile della QA, e a Tobiyo Kuujikai, moderatore della comunità, per avermi aiutato a testare questa release.

Questa è una presentazione di blendOS su distrowatch.

to be continued...

eggs and blendOS

Quello in cui sto scervellandomi dall'inizio - ormai più di una settimana - è come far convivere eggs e blendOS.

In un certo senso ci sono molto vicino - essendo sostanzialmente blendOS una Arch - in un altro invece mi areno di fronte al fatto che la ISO - generata correttamente - non riesce però ad eseguire lo switch della root all'interno di initramfs e quindi, fallisce miseramente!

Come lavora eggs e come possiamo adattarlo a blendOS

eggs crea un filesystem compresso a partire dal filesystem originale.

Per fare ciò, vengono montate con l'opzione --bind le varie directory sulla root del filesystem originale:

  • normal creazione della directory, nessun mount;
  • create creazione e mount ro;
  • mergedAndOverlay creazione directory, overlay e mount rw;

Abbiamo

  • mergedAndOverlay per /etc, /boot, /usr e /var;
  • create le rimanenti directory: /cdrom, /dev, /media, /mnt, /proc, /run, /swapfile, /sys e `/tmp';
  • merged tutte le directory rimanenti ad eccezione di quelle mergedAndOverlay e quelle bormal:

In blendOS, sulla root abbiamo: /bin, /boot, /dev, /etc, /home, /lib, /lib64, /lost+found, /mnt, /opt, /proc, /root, /run, /sbin, /srv, /sys, /tmp, /usr, /var, /version.

Però ci sono anche le directory nascoste: /.upperdir/ e /.workdir/

Che succede?

/.upperdir/ e /.workdir/ vengono prese come merged e copiate quindi nel filesystem compresso.

Come dovrebbe andare?

Difficile dirlo... su blendOS abbiamo i seguenti overlay:

  • /usr/bin
  • /usr/include
  • /usr/lib
  • /usr/lib32
  • /usr/share
  • /usr/src
  • /var/lib

Poichè le variazioni sono già incluse, /.upperdir/ e /.workdir/ andrebbero escluse dallo snapshot. D'altro canto però, le stesse, andrebbero ricreate vuote per permettere nuovamente l'accesso READ and WRITE alle directory in oggetto.

Somiglia molto a quello che dovrebbe fare lo stesso blendOS per - come dire - "ricompattare" i dati e che dovrebbe essere in progetto: "In futuro verrà aggiunto anche il supporto per la fusione dell'overlay con il file system principale".

Documentazione

Non tutto al momento è documentato, questo è quello che ho potuto trovare tra il canale telegram e le repository: