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BlendOS

· 7 minuti di lettura
Piero Proietti
penguins-eggs author
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blendos viene presentato come il solo sistema operativo di cui hai bisogno. Una miscela perfetta di tutte le distribuzioni Linux, applicazioni Android e applicazioni web.

Non è poco, anzi una qualche esagerazione è insita nel discorso ma attrae.

Presentazione

E' un sistema operativo basato su Arch Linux, con un proprio installer derivato da JadeGUI di Crystal Linux, anche questa una distribuzione interessante che, in modo più tradizionale, mira a rendere Arch alla portata di tutti.

La distribuzione, ed è stata per me una scoperta, è realizzata da un quattordicenne.

Per uno come me che ha frequentato questo mondo da ormai più di sessant'anni viene spontaneo chiedersi ma come è possibile, che sorta di genio deve essere questo ragazzo, etc.

Non è neppure la prima volta che Rudra Saraswat sorprende il mondo, gli era già riuscito con Ubuntu Unity Remix, Ubuntu Web Remix e UbuntuEd Remix.

Personalmente delle tre conoscevo solo Ubuntu Web Remix che ho più volte rimasterizzato e saltuariamente utilizzato, credevo fosse un prodotto Ubuntu, lo trovavo un po' troppo pesante ma non immaginavo fosse l'opera di un allora dodicenne.

Può essere installato dalle ISO originali sia con Gnome che con Plasma, in ogni caso avremo un desktop senza troppi fronzoli, funzionale e - abbastanza - stabile.

Sto scrivendo questo articolo dalla versione KDE Plasma ISO alla quale dopo l'installazione ho aggiunto il necessario nodejs e vscode soprattutto utilizzando normalmente pacman.

Già questa però è una sorpresa perchè precedentemente avevo provato alle distribuzioni immutabili, ma avevo avuto qualche difficoltà.

Qui il problema dell'immutabilità di base e della possibilità di aggiungere ulteriori pacchetti è risolto attraverso overlayfs che genera un filesystem scrivibile sovrapposto all'esistente ovviamente READ ONLY.

Leggendo sul progetto ho visto che è in preparazione un tool per integrare - di volta in volta - questo filesystem nel filesystem originale e ricominciare da capo il gioco.

Ho anche letto che è in preparazione uno strumento per la rimasterizzazione del sistema con la possibilità di crearsi delle ISO proprie.

Se questo non basta, blendOS ha anche la possibilità di ospitare al suo interno Ubuntu e Fedora e "liberamente" mixare il tutto installando i pachetti da Arch, Ubuntu e Fedora stesso.

Un po' il mio sogno per eggs: renderlo uno strumento universale di rimasterizzazione. Qua però realizzato ad un livello decisamente più alto: all'interno del sistema operativo stesso.

blendOS

Le novità di Avial

Liberamente tradotto dall'originale.

Maggiori modifiche

Oltre alle applicazioni disponibili nei container, è ora possibile installare le applicazioni direttamente dai repository Arch di sistema e dal repository Chaotic-AUR, sulla base stessa. Questo è estremamente utile se si vuole installare un'applicazione VPN di terze parti, ad esempio, o alcuni driver mancanti.

distrobox è stato sostituito in favore di una nostra implementazione che utilizza direttamente podman, costruito come parte di blend, poiché era impossibile implementare alcune funzionalità menzionate di seguito utilizzando distrobox. Un po' di codice è stato utilizzato da Distrobox in Blend per il supporto dei driver NVIDIA.

Le applicazioni ed i binari installati nei container ora appaiono automaticamente e istantaneamente sul sistema di base, come ci si aspetta da una miscela di distribuzioni.

Dato che probabilmente vi starete chiedendo se ci sono potenziali conflitti tra le distribuzioni e le applicazioni che le compongono, siamo felici di informarvi che abbiamo sviluppato un nuovo sistema basato sulle priorità, che vi permette di controllare quali binari e applicazioni del contenitore devono essere preferiti a quelli degli altri. Tutti i pacchetti di sistema sovrascrivono questo comportamento, per evitare qualsiasi conflitto tra sistema e contenitore.

blendOS segue ora un sistema di flavor e remix, dove i remix sono varianti di blendOS sviluppate dalla comunità. È possibile utilizzare la pagina web ufficiale di compilazione di blendOS per creare e inviare facilmente il proprio remix di blendOS, con un insieme personalizzato di pacchetti (compreso un ambiente desktop o un gestore di finestre a scelta). Una volta approvato, verrà compilato sul server di compilazione di blendOS.

Attualmente sono disponibili due versioni ufficiali: un'edizione GNOME che utilizza GNOME 43.4 e un'edizione KDE Plasma che offre Plasma 5.27. L'edizione GNOME offre un'esperienza pressoché "vanilla", a parte un sistema di raggruppamento automatico basato sul progetto "GNOME Dash Fix", che raggruppa automaticamente le applicazioni appartenenti a diversi sistemi operativi e categorie. Questo comportamento può essere modificato dall'applicazione Impostazioni di blendOS.

Le app Android sono ora supportate in modo immediato (grazie a WayDroid) e possono essere facilmente installate dai vostri app store preferiti, come Aurora Store o F-Droid, e utilizzate proprio come le app native di Linux. Questo è utile anche per gli sviluppatori Android, che possono testare le loro applicazioni attraverso WayDroid in Android Studio, proprio come le normali applicazioni Linux, senza dover ricorrere a un pesante emulatore Android.

È possibile installare o utilizzare le applicazioni web/PWA proprio come le normali applicazioni desktop. È anche possibile inviare le proprie applicazioni al blendOS Web Store.

È possibile installare i pacchetti di sistema utilizzando pacman come in una normale installazione di Arch, compresi i DE, grazie a un sistema di overlay che consente anche di eseguire il rollback alle istantanee esistenti nel caso in cui qualcosa vada storto. In futuro verrà aggiunto anche il supporto per la fusione dell'overlay con il file system principale.

Modifiche minori

I driver NVIDIA sono ora inclusi per impostazione predefinita.

L'ISO ora supporta i sistemi BIOS e UEFI (32 bit e 64 bit).

Abbiamo creato un nuovo framework di installazione, che installa entrambe le versioni ufficiali di blendOS in 3 minuti ciascuna.

Nomi

Daremo ai nostri rilasci nomi di piatti popolari, che rappresentano la miscela perfetta di vari ingredienti unici e complementari, proprio come blendOS rappresenta la combinazione perfetta di varie distro Linux, Android e applicazioni web.

La nostra nuova versione stabile prende il nome dal popolare piatto dell'India meridionale, "Avial", che è un curry di verdure miste preparato con cocco e yogurt. Faremo dei sondaggi per dare un nome alle future versioni ;)

Un ringraziamento speciale a Ray Vermey, moderatore della comunità e responsabile della QA, e a Tobiyo Kuujikai, moderatore della comunità, per avermi aiutato a testare questa release.

Questa è una presentazione di blendOS su distrowatch.

to be continued...

eggs and blendOS

Quello in cui sto scervellandomi dall'inizio - ormai più di una settimana - è come far convivere eggs e blendOS.

In un certo senso ci sono molto vicino - essendo sostanzialmente blendOS una Arch - in un altro invece mi areno di fronte al fatto che la ISO - generata correttamente - non riesce però ad eseguire lo switch della root all'interno di initramfs e quindi, fallisce miseramente!

Come lavora eggs e come possiamo adattarlo a blendOS

eggs crea un filesystem compresso a partire dal filesystem originale.

Per fare ciò, vengono montate con l'opzione --bind le varie directory sulla root del filesystem originale:

  • normal creazione della directory, nessun mount;
  • create creazione e mount ro;
  • mergedAndOverlay creazione directory, overlay e mount rw;

Abbiamo

  • mergedAndOverlay per /etc, /boot, /usr e /var;
  • create le rimanenti directory: /cdrom, /dev, /media, /mnt, /proc, /run, /swapfile, /sys e `/tmp';
  • merged tutte le directory rimanenti ad eccezione di quelle mergedAndOverlay e quelle bormal:

In blendOS, sulla root abbiamo: /bin, /boot, /dev, /etc, /home, /lib, /lib64, /lost+found, /mnt, /opt, /proc, /root, /run, /sbin, /srv, /sys, /tmp, /usr, /var, /version.

Però ci sono anche le directory nascoste: /.upperdir/ e /.workdir/

Che succede?

/.upperdir/ e /.workdir/ vengono prese come merged e copiate quindi nel filesystem compresso.

Come dovrebbe andare?

Difficile dirlo... su blendOS abbiamo i seguenti overlay:

  • /usr/bin
  • /usr/include
  • /usr/lib
  • /usr/lib32
  • /usr/share
  • /usr/src
  • /var/lib

Poichè le variazioni sono già incluse, /.upperdir/ e /.workdir/ andrebbero escluse dallo snapshot. D'altro canto però, le stesse, andrebbero ricreate vuote per permettere nuovamente l'accesso READ and WRITE alle directory in oggetto.

Somiglia molto a quello che dovrebbe fare lo stesso blendOS per - come dire - "ricompattare" i dati e che dovrebbe essere in progetto: "In futuro verrà aggiunto anche il supporto per la fusione dell'overlay con il file system principale".

Documentazione

Non tutto al momento è documentato, questo è quello che ho potuto trovare tra il canale telegram e le repository:

Collaborare a distanza

· 3 minuti di lettura
Piero Proietti
penguins-eggs author
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Capita a volte di dover collaborare a distanza, vediamo come eggs può aiutarci.

Sono due giorni che provo a compilare gnome e mi trovo sinceramente in difficoltà: non conosco mutter, non conosco gnome, non ho mai utilizzato meson.

Ho fatto delle prove per due giorni ma, anche se utilizzando il wardrobe sono riuscito a crearmi una buona traccia, alla fine mi sono arreso di fronte alla mancanza delle dipendenze necessarie e, soprattutto, della necessaria esperienza.

A questo punto, apro una semplice chat con l'esperto e questa è la sua risposta:

Gtk4? I'll give it a go later on today and see what I can figure out

ho fatto un clone della mia macchina virtuale e l'ho pubblicata...

I'll use that as a starting point then

Come passare tutta la stazione di lavoro

In questo caso, non avendo dati importanti da proteggere, ho semplicemente creato un clone della macchina utilizzando eggs e senza installare calamares. In questi casi un installatore grafico è solo una perdita di tempo visto che installaremo su una macchina virtuale e tra esperti.

Tutto quello che ho fatto è stato dare i comandi:

sudo eggs tools clean
sudo eggs produce --max --clone

ed ho ottenuto il clone installabile della mia macchina.

Cosa succede dall'altro capo del filo

Il mio amico inserirà l'immagine ISO all'interno di una macchina virtuale e potrà dare immediatamente una occhiata alla mia configurazione ed ai miei problemi.

Se il problema è risolvibile dal live potrà tentare direttamente la compilazione, altrimenti dovrà installare il sistema.

Come? Aprendo un terminale ed immettendo il comando:

sudo eggs install -un

eggs-install-un

L'esperto risolve il problema

Dopo qualche tempo il mio corrispondente risolve il problema.

Comprensibile il codice aperto ma - talvolta - è opportuno non mettere in piazza direttamente tutto e rilasciare un clone così potrebbe essere non .

Cosa possiamo fare?

sudo eggs produce --max --cryptedclone

eggs-produce-cryptedclone-max

A lui verrà richiesto di immettere una passphrase che verrà utilizzata per un volume LUKS inserito nella immagine ISO prodotta.

produce-luks-password

Che dovrà confermare: produce-luks-passord-confirm

Verra creato ed inizializzato un volume LUKS sotto /tmp per l'apertura del quale verrà nuovamente richiesta la password di accesso:

produce-luks-password-open

Su un altro canale di comunicazione mi sarà passata la passphrase, quindi io scaricherò la nuova immagine.

Dal live non avrò accesso ad alcun dato.

Proviamo ad installare...

sudo eggs install -un

Ad un certo punto mi verrà richiesta la passphrase per il file LUKS e questo verrà decriptato ed aggiunto alla postazione vergine.

eggs-install-un-luks-password

Otterrò quindi nuovamente la configurazione originale, con le modifiche del collega e tenuta lontata da occhi indiscreti.

Utenti

In un clone NON esiste un utente live, gli utenti sono gli stessi della postazione originaria, in questo caso artisan.

L'utente live, invece, esiste ed è necessario in un clone cryptato, SOLO dopo l'installazione si avrà accesso ai dati memorizzati.

Auguri di Pasqua e nuova versione

· Lettura di 1 minuto
Piero Proietti
penguins-eggs author
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Auguro a tutti una felice Pasqua.

Per chi la festeggia oggi,

  • per chi la festeggia tra una settimana,
  • per chi festeggia oggi festeggia qualcos'altro...

A tutti Buona Pasqua!

buona-pasqua

  • btrfs: eggs produce now works fine on btrfs. Note: calamares and krill configuration for btrfs is not enabled by default;
  • bugfix: eggs copy branding from themes including subdirs;
  • bugfix: check theme if exists and remove final / if we pass a theme;
  • bugfix: link penguins-eggs and others stuffs README.md connected to the new site;
  • live boot: removed CLI boot option and added safe option, GRUB is now hidden with a 2 seconds timeout, same for isolinux.

Customized ISOs

· 2 minuti di lettura
Piero Proietti
penguins-eggs author
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A volte può essere pratico modificare la ISO prima di crearla, per varie ragioni.

Nel tempo si è affermato un programma che prendendo una ISO precedentemente creata o una originale, permetteva di customizzarla.

Il programma, denominato Cubic, almeno ad un primo approccio non può essere utilizzato con le iso prodotte da penguins-eggs, poichè termina con una schermata di errore dopo l'estrazione del filesystem.squashfs.

eggs-cubic-errot

Possiamo tuttavia utilizzare un approccio diverso

eggs quando produce una ISO, genera sempre degli script nella directory /home/eggs/ovarium:

  • bind
  • mksquashfs
  • mkisofs
  • ubind

Nella stessa directory sono presenti anche due importanti cartelle:

  • filesystem.squashfs
  • iso

La prima filesystem.squashfs contiene il filesystem live, mentre la seconda iso, tutta la ISO. In pratica, queste cartelle, secondo la denominazione di Cubic, corrispondono a custom-root e custom-disk.

C'è però una differenza, mentre custom-root è una vera e propria copia del filesystem completo, la cartella filesystem.squashfs è semplicemente una immagine ottenuta montando binded il filesystem della macchina host sulla quale stiamo lavorando.

Questo comporta diversi vantaggi di prestazione e di tempi attesa essendo istantanea.

Purtuttavia, presenta lo svantaggio che una modifica fatta in filesystem.squashfs può riflettersi anche nel filesystem della macchina host, con l'eccezione delle cartelle: /etc, /boot, /usr e /var che vengono montate in overlay per renderle scrivibili.

Montare il filesystem live

Quindi, prima di andare a modificare il filesystem live secondo le nostre esigenze, dobbiamo montarlo.

Basterà procedere con lo script sudo ./bind, quindi si potra eseguire un chroot ./filesystem.squashfs e fare le modifiche all'immagine live.

Terminate le nostre modifiche al filesystem dell'immagine live, usciamo con exit e passiamo eventualmente a customizzare altri aspetti dell'immagine.

Modificare la cartella iso

Nella cartella iso, abbiamo le seguenti directory:

  • boot
  • efi
  • isolinux
  • live

In boot ed in isolinux, ad esempio, abbiamo splash.png che possiamo sostituire con una altra immagine, oppure editare grub.cfg o isolinux.cfg per aggiungere o togliere versioni.

Creare la nostra live customizzata

Finito il nostro lavoro, non dovremo far altro che lanciare i comandi:

  • sudo ./mksquashfs
  • sudo ./ubind
  • sudo ./mkisofs

Per ottenere la nostra immagine customizzata.

Docusaurus

· Lettura di 1 minuto
Piero Proietti
penguins-eggs author
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E' da qualche tempo che cercavo qualcosa di più strutturato per il blog, qualcosa di semplice ed allo stesso modo potente, in grado di crescere.

Uso Docusaurus da due giorni, per cui perdonate il casino, col tempo faremo meglio.

Manca la grafica, anzi manca il grafico, ovvero persona che m'assista allo scopo.

Manca esperienza, ne so veramente poco a parte il fatto che conosco abbastanza il markdown per trovarmi a mio agio.

Per la parte .mdx, molto interessante ci vorrà un po' per digerirla.

Credo che esistano plugin sul drago, consigliatemene qualcuno almeno per permettervi di commentare.

Se qualcuno vuole partecipare e scrivere articoli pertinenti eggs o Linux in genere, posso... come dire ospitare.

Buona lettura.

Reviews

· 2 minuti di lettura
Piero Proietti
penguins-eggs author
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SempreUpdate

sempreupdate

articolo di Emanuel Negromonte uscito in Brasile addirittura a giugno del 2020. Questo articolo è stato il primo su penguins-eggs ed ha avuto un certo impatto: tuttora - a distanza di anni - ho molti appassionati brasiliani che seguono ed usano il progetto.

OStechnix

ostechnix

Questo articolo di Senthilkumar Palani è veramente ben fatto e mi ha dato soddisfazione perchè è la prima rivista di penguins-eggs in inglese.

L'autore è partito, naturalmente dalla documentazione di eggs - compreso il manuale che pubblico in italiano - ha testato le varie funzionalità su Debian ed Ubuntu e forse anche su Arch o derivate. Deve aver avuto qualche difficoltà su, perchè pur nominandolo nell'articolo, non le aggiunge nelle conclusioni che cito di seguito:

"A mio modesto parere, Penguins-eggs è davvero utile e sostituisce i programmi Remastersys e Systemback, ormai abbandonati da tempo. Ho provato Penguins-eggs sulle mie macchine di prova Debian 11 e Ubuntu 22.04 e funziona bene come annunciato.

Se desiderate creare una ISO Linux installabile su misura dal vostro sistema in esecuzione, Penguins-eggs è la scelta perfetta. È possibile creare una distribuzione Linux personalizzata e riutilizzabile che contenga o meno i dati dell'utente e distribuirla su altri sistemi."

onWorks

onworks

Ricevere una pubblicazione in ucraino mi ha fatto molto piacere, non l'ho letta, non conosco l'autore però - come dire - m'ha fatto strano!

Passiamo al Bel Paese

Poi ci sono le riviste italiane - quelle professionali - "nemo propheta in patria", che spiccano sempre:

Guidetti informatica

guidetti

che hanno finito per pubblicare una versione tradotta in italiano in maniera automatica, dell'articolo di Senthilkumar Palani, ringraziando però alla fine sudo_nick l'alias di Nicklas.

Naturalmente si sono ben guardati dal pubblicare qualsiasi riferimento a questo blog, alla documentazione originale e persino alla repository del progetto.

In compenso però, lo hanno infarcito di fastidiosa pubblicità e prestigiosi annunci professional.

I vincitori

Nomino perciò - con la dovuta ironia - vincitore la rivista guidetti-informatica, che ha vinto una dedica da parte dell'autore di penguins-eggs!

La bella canzone di Franco Battiato: Povera Patria

E quindi uscimmo a riveder le stelle

· 3 minuti di lettura
Piero Proietti
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Dante Alighieri ...

Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,

salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.

E quindi uscimmo a riveder le stelle.

Divina Commedia - canto XXIV

La soddisfazione è veramente tanta che ho pensato di introdurre questo post con, nientepocodimeno di Dante Alighieri: l'uscita dagli inferno.

Qualche giorno fa un bravo ragazzo danese mi contattò per eggs. Si vedeva da lontano che era in gamba e ci scambiammo contatti e simpatie. A dir lo vero speravo che mi accompagnasse negli inferi dello sviluppo sostenuto, sin qui, pressochè in solitaria.

Ma Nicklas naturalmente va a scuola, ha i suoi impegni, è già un affermato sviluppatore e declinò l'offerta, proponendomi semmai una messa a posto dei vari README e manuali del programma. Naturalmente accettai e gli augurai buono studio e buona vita, che quella viene prima di tutto il resto.

Venerdì scorso, mentre nel pomeriggio aspettavo per entrare dal dentista, notai che di botto le stelle di gradimento del programma su github erano improvvisamente passate da 70 ad 80. Sembra poco ma se si pensa che il programma esiste ormai da sette anni e, quindi, grosso modo 10 stelle all'anno mi chiesi: ma che sta succedendo?

Finito dal dentista praticamebte ogni cinque minuti aumentava il nuomero delle stelle.

La sera - verso le nove - erano già 100...

Quindi mi scrive Nicklas e mi comunica che ha fatto un post in un forum su Reddit dal titolo Penguins-eggs can turn your system into an installable ISO e spera che non ne sia dispiaciuto.

Tutt'altro ed ecco svelato il mistero!

Devo essere sincero, la faccenda mi ha lusingato e mi lusinga non poco, ma non essendo abituato a stare al centro dell'attenzione mi ha agitato pure: durante tutta la giornata di sabato che le stelle crescevano a dismisura mi sono trovato turbato e, perfino, con un leggero mal di testa.

In questo momento sul repository abbiamo raggiunto 201 stelle, mentre nel frattempo è uscito un ulteriore articolo su Linux Uprising dal titolo How To Turn Your Current System To An Installable ISO (For Debian, Ubuntu, Arch Linux and Manjaro.

Gli ulteriori sviluppi

Preso da crisi di responsabilità, ho cominciato di nuovo a creare un ramo devel ogni volta che aggiungo qualcosa. Prima spesso lo omettevo con il risultato che, magari chi voleva provare il programma dai sorgenti, non lo trovava allineato e, talvolta, non funzionante.

Oggi poi ho finalmente sistemato il pacchetto deb che da qualche giorno - mea culpa - aveva cominciato a dare errori in caso di aggiornamento.

Domani: domani è un altro giorno si vedrà!

Grazie a Nicklas e grazie a tutti, come ho scritto qualche anno fa in risposta a josicler: alla fine l'utilità del programma e gli elogi sono il carburante che porta allo sviluppo.

Vincent Van Gogh The starry night 1889

Vorrei anche ringraziare in questo post il mio vecchio professore di italiano Michele Lacetera recentemente scomparso.

Ebbi la fortuna di averlo al primo anno di scuola media, sfortunatamente per un solo anno, ma i suoi insegnamenti di lettere, storia e soprattutto morali ancora mi supportano.

Che la terra ti sia lieve, Michele.

Users coming from systemback

· 3 minuti di lettura
Piero Proietti
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systemback

Systemback and, even earlier. remastersys were two great tools and probably eggs would never have existed without them. The same if not more applies to Knoppix, a small/big revolution that started modern live installations.

I feel some nostalgia, I drop a few tears, but it was necessary to make this introduction and tribute.

Talking about knoppix is like talking about magic, how many spells behind that bar that scrolled chasing the drivers needed to boot the system before even installing it.

knoppix

With a little help from my friends

A user from Greece, proposed me to add this short cheatsheet for users coming from systemback and that ages.

  • download eggs_9.3.23_amd64.deb or better
  • install it
  • sudo eggs dad -d
  • sudo eggs calamares -i

systemback-system-create

[x] mode include users data

  • sudo eggs produce --clone

[ ] mode include users data

  • sudo eggs produce

giorgios

remastersys

We have talked about systemback, but what about remastersys approach?

Remastersys had a function in the code that copied the main desktop configurations to /etc/skel.

This is exactly what eggs provides for creating a version of your system without including your data in it, symply: sudo eggs tools skel before to create iso.

remastersys

a few more words

I want to add others informations too, becouse can be more usefull and explain.

This morning I used this way to create a clone of LinuxFX plasma, they use a special user: linuxfx to configure Desktop and don't let to change user, or this is a bit hidden.

Well, was enought simple to get a workable LinuxFX plasma simply using clone: just install eggs, purge their calamares configuration, and using theme linuxfx from wardrobe.

Will be usefull too to change others configurations: like disable openssh-server, samba and try to find a way to have a more secure home without 777 permission inside. This in a system accessible with ssh, anydesk, samba and so on it's not so secure to have. Anyway probably this is made just to have better compatibility with Windows, so it's not something I want to discuss: LinuxFX have a large impact and quite large community and - in a way or the other - is helping to spread Linux.

Is probably an appropriate choice in many situations.

Here I just want to point out that, using eggs with the --clone option can be really useful for many users coming from systemback who like simple or complex customizations.

The result, anyway, is impressive!

linuxfx-plasma

You can get the resulting iso here or built it from the original linuxfx-11.2.22.04.6-win11-theme-plasma-wxd-12.0.iso.

Customizzazione del desktop

· 3 minuti di lettura
Piero Proietti
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Partiamo dal desktop standard ed andiamo a modificare, in maniera arbitraria sia lo sfondo che la posizione del menu portando il basso. desktop-custom

Se, però andiamo a creare un nuovo utente avremo però SEMPRE la configurazione di default. desktop-standard

La configurazione di default in Linux risiede in /etc/skel ed è quindi qua che dobbiamo intervenire.

Abbiamo più strade:

  • creare un clone, tutti gli utenti ed i dati verranno copiati;
  • copiare la home dell'utente configurato direttamente in /etc/skel;
  • copiare in skel solo le modifiche necessarie alla nostra customizzazione.

Creare un clone con eggs

Utilizzando in produce l'opzione --clone, le home degli utenti saranno salvate sulla iso e reinstallate con krill.

sudo eggs produce --fast --clone

Sicuramente la più semplice ed infallibile, lo svantaggio è che copia tutti i nostri dati. Si potrebbe, forse, creare un utente denominato skel ed aggiungere un parametro per clonare solo quello.

Copiare tutto in /etc/skel

E' una soluzione un po' barbara ma ci può stare in alcuni casi. Semplicemente basterà un:

cp /home/artisan/* /etc/skel -R

Copiare solo il necessario

eggs, sulla scia di remastersys possiede un comando eggs tools skel che permette la selezione dei file di customizzazione del desktop.

Questo è un problema abbastanza complesso, considerando che esistono numerosi desktop ed ognuno ha le proprie configurazioni. Per i più conosciuti però la situazione è abbastanza soddisfacente e, con il necessario feedback, può ancora migliorare.

Quindi dando: sudo eggs tools skel eggs selezionerà i file di xfce, kde o gnome a seconda del desktop presenete e li copierà in /etc/skel, evitando però di copiare anche gli eventuali dati presenti nella home.

Ci possono però essere dei problemi, specie se si sono utilizzati icone ed background presenti solo nella home e non nelle directory canoniche: /usr/share/icons ed /usr/share/backgrounds.

Mettere delle lezioni sul Desktop

In un caso come questo nel quale stiamo operando solo in italiano, si possono inserire le lezioni direttamente in /etc/skel/Scrivania, queste verrebbero copiate per ogni nuovo utente.

Anche qua, vale lo stesso discorso, si possono trovare soluzioni migliori solo con l’uso e l’esperienza. Ad esempio inserire le lezioni in una cartella come /usr/share/local/lezioni ed solo un link in /etc/skel/Scrivania ci risparmierrebbe copie multiple, ma questo è ben più valido per le icone ed i temi utilizzati - non di rado pesanti - a livello di occupazione disco.

Conclusioni

Spero di essere stato abbastanza chiaro e che eggs possa esserti utile per l'installazione di Linux nelle scuole, per me sarebbe un grande onore rientrarci - in qualche modo - da "anziano" e, naturalmente, fonte di esperienze, suggerimenti e possibili collaborazioni.

Rimasterizzare xubuntu per una scuola

· 4 minuti di lettura
Piero Proietti
penguins-eggs author
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xubuntu 22.04 è una LTS e ben si presta, per la sua leggerezza, ad essere rimasterizzata ed utilizzata per installazioni multiple, come ad esempio una scuola.

Vediamo i passi.

Poco da dire, ci si scarica la versione xubuntu-22.04 e la si installa con la normale procedura.

Una volta riavviata, si procede ad un aggiornamento totale, tramite:

apt update
apt full-upgrade

A questo punto si riavvia. Se si vuole una iso "più snella" si possono cancellare i kernel precedenti con sudo apt purge linux-image-5.0.15-x-generic dove al posto della x va messa la versione del kernel da rimuovere, rilevabile con un semplice ls /boot.

Fate attenzione naturalmente a non rimuovere il kernel in uso, ma sarete comumque avvisati dal sistema.

Potete dare, sempre per maggiore "pulizia" anche un sudo apt autoremove.

installazione di eggs

La nostra macchine è stata aggiornata e riavviata. Procediamo con l'installazione di eggs che potete scaricate sulla pagina penguins-eggs di sourceforge.

Una volta scaricato eggs, procediamo all'installazione:

sudo dpkg -i eggs_9.3.23_amd64.deb

Vi usciranno degli errori per dipendenze non soddisfatte, basterà dare in comando:

sudo apt install -f

OK, a questo punto eggs è installato

configurazione di eggs

eggs ha due helper: mom e dad.

eggs mom ci mostra tutti i comandi disponibili ed il link per sito, manuale e repository, mentre dad cura la configurazione.

eggs-mom

Si rimanda quindi al manuale, qua - in soldoni - date il comando:

sudo eggs dad -d

che vi configura eggs in modalità default.

produzione della iso

Per creare la iso, utilizziamo eggs produce senza alcun flag, riservandoci di creare la iso con l'opzione --max solo quando saremo sicuri del risultato finale. Questo ci darà un grosso guadagno di tempo.

sudo eggs produce --addons adapt

Ho utilizzato qui anche --addons adapt, questo addon crea semplicemente un link sul desktop per ridimensionare il monitor. E' utile e consigliato solo per iso che dovranno essere utilizzate su macchine virtuali.

eggs, poichè stiamo lavorando su una macchine con interfaccia grafica ci chiederà di installare calamares. Dato che vogliamo una iso installabile unattended possiamo anche evitare di installare calamares.

installazione

Ottenuta la iso ed installata su una chiavetta usb, magari utilizzando Ventoy, possiamo passare all'installazione.

Avviamo, quindi da chiavetta e selezioniamo la seconda riga del boot per interfaccia CLI.

boot cli

Come si può vedere ci siamo loggati automaticamente ed il sistema ci da le principali indicazioni: utente/password, password di root, indicazioni per l'installazione.

Passiamo senz'alto all'installazione, come detto la vogliamo unattended e, presumibilmente in italiano.

sudo eggs install --config it -n

Notate che se avessimo utilizzato:

sudo eggs install --unattended -n

la configurazione andrebbe su inglese/americano e, d'altra parte bisogna accontentare tutti!

Qualche minuto - forse uno o due - e l'installazione è finita. La macchina esegue autonomamente il reboot e si può accedere con l'user e la password indicati.

Normalmente user: artisan password: evolution, root password evolution.

L'host verrà denominato con lo stesso nome per tutte le installazioni e naturalmente questo è un problema in una rete. Per ovviare abbiamo la possibiltà di usare le opzioni --ip o --random che renderanno univoche le nostre installazioni.

installazione dei restanti computer con PXE

Avviamo la iso sulla macchina che fungerà da server PXE e diamo il comando:

sudo eggs cuckoo

A questo punto avviamo gli altri computer via PXE

boot cli

Il gioco è fatto!

Abbreviamo la corsa...

Questa mattina, allo scopo di scrivere questo articolo ho aggiornato sia la versione di ubuntu che quella di xubuntu, aggiungendo a quest'ultima i pacchetti per la lingua italiana.

Potete trovare entrambe le iso sulla pagina penguins-eggs.